Il 16 ottobre ricorre la giornata mondiale dell’alimentazione, un appuntamento annuale indetto dall’ONU per parlare di cibo, sicurezza alimentare e per sollecitare degli interventi per coloro che soffrono la fame e la mancanza di cibo. Per l’occasione il tema scelto dall’ONU è il legame tra l’acqua e il cibo, infatti il motto di quest’anno è: “L’acqua è vita. L’acqua ci nutre. Non lasciare nessuno indietro”.
Sembra quasi scontato dire che l’acqua sia la risorsa principale per gli esseri viventi e per il pianeta, considerato l’oro bianco della Terra, ma questo cosa significa se volessimo tradurlo in numeri? Del 70% di acqua che ricopre la superficie terrestre, solo il 2,5% è dolce e potabile; di questo 2,5%, soltanto l’agricoltura prende il 70% per l’irrigazione. Tutto ciò che mangiamo o scegliamo di mettere sulla tavola, partendo dal modo in cui viene prodotto, ha un impatto sulla qualità e sulla quantità delle riserve idriche.
Quindi, per avere cibo sano serve acqua pulita e abbondante, ma per produrlo si sprecano e si inquinano le risorse idriche. Negli ultimi decenni abbiamo assistito a una riduzione del 20% delle acque dolci disponibili e si stima che nel 2025 ci ritroveremo a fare i conti con la scarsità idrica; infatti, la rapida crescita della popolazione, l’urbanizzazione, i cambiamenti climatici e lo sviluppo economico stanno deteriorando la disponibilità di acqua.
Per ogni cosa c’è anche il rovescio della medaglia: paesi in cui c’è acqua in abbondanza e si spreca e paesi in cui la quantità di acqua è così limitata che non basta per tutti.
Non è un caso che l’ONU abbia scelto proprio questo argomento perché bisogna rendersi conto di quello che sta accadendo nel nostro ecosistema e del prezzo che pagheremo in futuro. L’acqua non è una risorsa infinita, è una risorsa limitata dal valore infinito che l’uomo non sa valorizzare nel modo giusto. Si può fare qualcosa? Si possono ridurre gli sprechi alimentari, prevenire l’inquinamento dell’acqua e scegliere cibi locali (ne abbiamo parlato qui https://www.noidiminerva.it/limpatto-del-cibo-sullambiente-verso-unalimentazione-sostenibile/)
Tuttavia, è anche necessario produrre più cibo e altre materie prime agricole con minori quantità di acqua, garantendo al tempo stesso che venga distribuita equamente, salvaguardando i sistemi alimentari acquatici e senza lasciare nessuno indietro. Tuttavia, per rendere questo possibile servono azioni mirate, strategie efficaci e tecnologie più avanzate per garantire una maggiore tutela delle risorse idriche.
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