I cambiamenti dell’ambiente non sono certo un mistero. E’ sempre più evidente come le attività dell’uomo stiano danneggiando tutto ciò che lo circonda; dal suolo all’aria, fino all’acqua e ogni canale idrico. Quando si parla di inquinamento si dà principalmente la colpa alle fabbriche, ai rifiuti o ai trasporti ma in pochi pensano al cibo.

Ora vi chiederete: “Cosa c’entra il cibo con l’ambiente?”

La risposta è molto semplice: “Quello che mangiamo è importante non solo per la nostra salute ma anche per il pianeta”.

L’organizzazione mondiale per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO) ha dichiarato che l’attuale produzione alimentare sta avendo un impatto negativo sull’ecosistema mondiale perché contribuisce per il 20-30% dell’emissione dei gas serra, è la principale causa di deforestazione e degrado del suolo, e rappresenta il 70% del consumo umano d’acqua. In particolare, l’allevamento del bestiame per produrre carne, uova e latte emette il 14,5% di gas serra e utilizza il 70% dei terreni agricoli. Questi dati sono molto allarmanti se consideriamo che il nostro sistema dovrebbe essere in grado di soddisfare 8 miliardi di persone, ma metà della popolazione mondiale è malnutrita. 

Per questo motivo, la FAO e il Food Climate Research Network (FCRN), una rete internazionale che studia la relazione tra cibo, clima e biodiversità, hanno proposto un’alimentazione sostenibile che rispetta la biodiversità e gli ecosistemi. 

Una dieta sostenibile prevede il consumo di cibo nutrizionalmente adeguato, sicuro, sano, accessibile economicamente e con un basso impatto ambientale che ottimizza allo stesso tempo l’utilizzo del suolo e delle risorse idriche. 

Secondo la FAO, la carne e i derivati animali sono i prodotti che provocano maggior danno perché provengono da allevamenti intensivi. Negli ultimi 50 anni la produzione globale di pollame è aumentata di circa il 700%, le uova hanno avuto un aumento del 350%, la carne di maiale del 290%, la carne di pecora e di capra del 200%, la carne di bovini e bufali del 180% e il latte del 180%. Inoltre, il numero totale dei capi di bestiame allevato è cresciuto passando dai 9 miliardi del 1970 ai 26,7 miliardi attuali e lo scenario è destinato a peggiorare a causa delle deiezioni, degli antibiotici, degli ormoni, dei fertilizzanti e degli agrofarmaci utilizzati per le colture dei mangimi, che hanno bisogno di molta acqua per essere irrigate. Basti pensare che per 1 kg di carne di manzo servono 15 kg di cereali e soia, 15.000 litri di acqua e si emettono fino a 68 kg di CO2.

E’ più salubre e meno dannoso per l’ambiente seguire un’alimentazione ricca di frutta, verdura, cereali e legumi sempre garantendo una certa varietà per consumare prodotti diversi ma al momento giusto. Grazie alla tecnologia e all’importazione, oggi è possibile mangiare qualsiasi alimento in ogni momento dell’anno. Tuttavia, è preferibile scegliere frutta e verdura di stagione perché ha un maggior contenuto di vitamine e nutrienti rispetto a quelli fuori stagione, che devono essere conservati per molto tempo nei frigoriferi prima di arrivare al supermercato. Inoltre, questa scelta favorisce la coltivazione in campo che richiede una minor energia e un minor spreco di risorse naturali rispetto a quella che avviene in serra. Ad esempio il pomodoro se viene coltivato in serra ha un fattore di emissione 60 volte superiore. 

Ulteriori indicazioni consigliano di consumare piccole quantità di pesce prese da fonti certificate, di limitare, o meglio ancora evitare, i prodotti ad alto contenuto di grassi, zucchero o sale come dolci e bevande zuccherate e di utilizzare oli e grassi con un rapporto equilibrato di omega 3 e omega 6 come l’olio di oliva, di lino o di colza. Questo non solo per il bene della nostra salute, ma anche perché cibi ricchi di grassi e zuccheri con molti conservanti richiedono tempi di lavorazione lunghi con uno spreco di energia elevato, e perciò sono meno sostenibili.

Fonti 

http://www.fao.org/3/I5640E/i5640e.pdf

https://www.fcrn.org.uk/sites/default/files/fcrn_wellcome_gfs_changing_consumption_report_final.pdf 

http://www.fao.org/news/story/it/item/117111/icode/

http://www.oneplanetfood.info/alimentazione-sostenibile/10-consigli/