‘’Eravamo amici. Ci conoscevamo dall’età di dieci anni ed anche le nostre famiglie erano legate. La scoperta dei meccanismi di replicazione dei virus e della loro struttura genetica, per la quale Luria ha ricevuto il nobel nel ’69, è una delle più importanti della biologia contemporanea, un contributo fondamentale”.

Rita Levi Montalcini

Salvatore Luria nacque a Torino il 13 agosto 1912, in una famiglia benestante di origine ebraica. Studiò presso il liceo Massimo d’Azeglio della sua città e poi si iscrisse alla facoltà di medicina. Riesce a coltivare anche la passione per la matematica, grazie alle lezioni dell’amico Ugo Fano. Da studente di medicina entra nel gruppo di lavoro pluripremiato dell’istologo Giuseppe Levi. Anche Renato Dulbecco e Rita Levi Montalcini, altri due grandi scienziati e premi Nobel, furono allievi di Giuseppe Levi.

Si laurea in medicina con una tesi dal titolo “Ricerche sperimentali sulla correlazione fra accrescimento del soma e accrescimento delle cellule nervose” e poi sceglie di specializzarsi in Radiologia, una disciplina affine alla fisica e alla biofisica.

Terminato il servizio di leva, decise di completare a Roma il suo corso di specializzazione in radiologia e contemporaneamente di studiare fisica, nella stessa Università dove allora lavorava Enrico Fermi. Nella capitale incontra Max Delbrück, teorico della natura molecolare del gene, un’intuizione che più tardi Luria dirà «…aprire la via al Santo Graal della biofisica».

Nel 1938 mette a punto, con Geo Rita, i primi esperimenti con i batteriofagi (virus che infettano i batteri) per cercare di dimostrare l’ipotesi di Delbrück. Ma in quel medesimo anno è costretto a lasciare l’Italia a causa delle leggi razziali. Inizialmente si trasferisce a Parigi dove grazie ad una borsa di studio, analizza gli effetti delle radiazioni sui batteriofagi. Luria dimostra su base statistica che la risposta dei batteri alle mutazioni indotte dalla radiazioni segue la legge dell’evoluzione biologica per selezione naturale del più adatto di Charles Darwin. Successivamente dichiara di aver avuto la giusta intuizione osservando alcune persone che giocavano ad una slot machine!

Nel 1940 Luria deve fuggire anche da Parigi a causa dell’occupazione nazista e raggiunge New York. Qui riceve sostegno da Enrico Fermi, anche lui indirettamente vittima delle leggi razziali (la moglie era ebrea), e ottiene un incarico alla Columbia University di New York. Incontra nuovamente Delbrück e i due mettono a punto degli esperimenti per dimostrare che anche tra i batteriofagi appaiono spontaneamente nuovi individui mutanti resistenti ai virus. Questa scoperta pone le basi per la comprensione dell’antibioticoresistenza. Con Delbrück, Luria fonda il Phage Group (gruppo del fago), al quale nel 1950 si unisce il genetista Alfred Hershey. In quello stesso anno lo studioso italiano, per il suo impegno sulla ricerca genetica, viene nominato professore di batteriologia presso la University of Illinois a Champaign-Urbana.

Negli anni successivi, Luria si dedica agli studi sulle colicine, proteine in grado di uccidere i batteri. Luria dimostra che nei batteri sono presenti alcuni enzimi capaci di distruggere il DNA dei batteriofagi e quindi di difendere la cellula dal loro attacco. Sono i cosiddetti enzimi di restrizione, che poi apriranno le porte a nuove possibilità di ricerca in genetica, per la cui scoperta Luria viene premiato con il Nobel nel 1969 insieme a Delbrück e Hershey. Devolve parte della sua quota al movimento pacifista. Malgrado i suoi successi scientifici e la cittadinanza americana, all’inizio degli anni Cinquanta Luria viene perseguitato a causa delle sue idee socialiste.

Dal 1974 si impegna, come direttore del centro di ricerca del MIT sul cancro, nello studio dei tumori. Al suo gruppo fa capo David Baltimore, che vincerà a sua volta il Nobel. Nel 1974, ottiene un premio, il National Book Award, come scrittore con il libro “Life: an Unfinished Experiment“.

Luria morì di infarto nel Massachussets, il 6 febbraio 1991.

Curiosità: Il primo studente che si laurea con Luria è James Watson, che dopo qualche anno scoprirà, con Francis Crick, la struttura del DNA.

Fonte:

https://www.scienzainrete.it/italia150/salvatore-luria