Il 25 settembre a New York si è tenuto il quarto “High-level meeting” dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite sulla prevenzione e il controllo delle malattie non trasmissibili, conosciute come NCD (Noncommunicable diseases)[1]. Esse sono ad esempio il cancro, le malattie cardiovascolari, il diabete, l’ipertensione e l’obesità e rappresentano le prime cause di mortalità nei paesi avanzati. L’obiettivo del meeting era quello di adottare una dichiarazione politica congiunta in cui i 193 paesi membri si impegnassero a prendere misure specifiche contro le NCD. La versione finale della dichiarazione è importante in quanto comprende target per ridurre le morti da NCD entro il 2030, oltre all’impegno a rendere accessibile l’assistenza sanitaria mentale a 150 milioni di persone. Vi è anche l’impegno a considerare tasse su tabacco e alcool[2].
Tuttavia, rispetto alla versione iniziale della dichiarazione, nella versione finale sono assenti importanti misure contro le bibite zuccherate, l’alcool e il tabacco. Per esempio, sono sparite le avvertenze sanitarie sui pacchetti di sigarette e sugli alcolici, le proposte per una maggiore regolamentazione della vendita di questi prodotti e su maggiori controlli per quanto riguarda la guida in stato di ebbrezza. Le misure contro il consumo di alcolici in particolare sono state sostituite da un vago richiamo a contrastare il consumo nocivo di alcool.
Inoltre è sparito il riferimento alla tassazione sulle bibite zuccherate. Questa misura adottata da diversi paesi ha dimostrato di abbattere i consumi di zuccheri liberi (che ricordiamo essere uno dei principali fattori cause dell’obesita’ infantile), indurre i produttori a ridurre gli zuccheri nelle bibite e di generare entrate per lo stato che possono essere reinvestite nella sanità[3].
Il fatto che queste misure siano state tolte è particolarmente grave in quanto, dicono gli esperti[4], sono il frutto di un forte lavoro di pressing da parte delle lobby delle multinazionali produttrici di tabacco, alcolici e bibite zuccherate. Il Direttore dell’OMS (Dr Tedros Adhanom Ghebreyesus) ha apertamente criticato il ruolo dei lobbisti nella revisione del testo, affermando che spesso i governi affrontano feroci opposizioni da parte delle industrie che fanno profitti su prodotti non salutari.
Come anticipato le NCD rappresentano le prime cause di morte in molti paesi del mondo e prodotti come tabacco, alcool e zuccheri aggiunti nelle bibite ne sono un forte fattore di rischio. Uno studio su The Lancet dice che entro il 2050 le morti per il cancro potrebbero salire a 18 milioni, di cui il 40% derivanti da fattori di rischio modificabili come l’eccesso di zuccheri nel sangue e il tabacco[5]. Come se non bastasse, gli Stati Uniti tramite il Segretario alla Salute e ai Servizi Umani Kennedy Jr, hanno rifiutato il testo. Ciò comporta che esso dovrà essere votato dall’Assemblea Generale il mese prossimo[6]. È particolarmente grave che gli interessi del profitto trovino una maggiore rilevanza rispetto alla salute pubblica.
L’assenza di queste misure in una dichiarazione così importante è grave; secondo la Dr.ssa Catherine Egbe, scienziata al South Africa Medical Research Council, quando non vengono presi degli impegni in maniera chiara, si fa passare il messaggio agli stati che si possa fare ciò che si vuole, lasciando così le persone vulnerabili alla mercé degli interessi delle industrie.
[2] https://www.who.int/teams/noncommunicable-diseases/on-the-road-to-2025
[3] Ne avevamo parlato anche noi:
https://www.noidiminerva.it/lefficacia-della-sugar-tax-nel-regno-unito/
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