Oggigiorno si sente continuamente parlare in tv, sui social, per radio di farmaci equivalenti.

Cosa si intende per farmaco equivalente? Perché è definito così? Attualmente su questa tematica c’è tanto da discutere, proviamo a mettere un po’ di ordine.

Che cos’è un farmaco equivalente?

La caratteristica principale del farmaco equivalente è quella di avere il principio attivo ( la sostanza da cui dipende l’attività curativa del farmaco) nella stessa forma farmaceutica del farmaco originale (originator), ciò che varia sono gli eccipienti, ovvero altri elementi che si trovano all’interno del farmaco nella sua forma finita.

Sono gli eccipienti (sostanze prive di proprietà terapeutiche, ma necessarie per facilitare l’assunzione o rendere il farmaco disponibile all’organismo) che possono provocare reazioni allergiche. Molto spesso non si conoscono nella loro totalità e quindi diventa imprevedibile sapere se possono alterare alcune reazioni all’interno del nostro organismo.

Un parametro di un farmaco equivalente da non sottovalutare è la sua biodisponibilità, ovvero il tempo necessario per rendere il principio attivo disponibile all’organismo. Se la biodisponibilità l’equivalente oscilla tra il 3 ed il 5%  si può affermare che non ci sono variazioni significative rispetto all’originale.

Occhio alla provenienza

Un fattore rilevante ,ma spesso sottovalutato, è il sito di produzione del farmaco. La maggior parte delle aziende farmaceutiche a causa degli elevati costi di gestione e di produzione ha spostato all’estero gli stabilimenti produttivi; ciò ha fatto sì che spesso non si conosca la provenienza del farmaco e quali siano gli eccipienti inseriti.

Invece i  farmaci equivalenti prodotti in Italia  sono sottoposto a controlli da parte dell’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) durante tutti i vari step della loro produzione; ciò fornisce una maggiore garanzia sulla loro sicurezza.

Di contro quelli prodotti all’estero subiranno procedure e controlli totalmente diversi da quelli italiani non permettendo sempre di appurare la loro reale efficacia.

Perché un farmaco equivalente è più economico?

Un farmaco equivalente nasce quando scade il brevetto del farmaco originale, facendo decadere  il costo del prodotto e la ricerca del principio attivo. Ecco spiegato il calo del prezzo.

Ad oggi l’uso di questa tipologia di farmaci si rivela più economico sia per i pazienti, sia per il SSN (Sistema Sanitario Nazionale) che tende così a concentrare la spesa economica su farmaci più specifici e costosi.

Alla luce di queste informazioni, ricordiamoci sempre che anche un farmaco equivalente resta pur sempre un farmaco (ogni possibile abuso anziché risolvere un problema rischia di generarne altri) e gli eccipienti utilizzati o la provenienza di questi possono mutare (seppur sensibilmente) le proprietà del farmaco; per questa ragione resta sempre valido il consiglio di informarsi su queste caratteristiche quando ne valutiamo l’acquisto.

[A. L. A.]

Riferimenti: