Ciò che accade dopo la morte, è da sempre oggetto di curiosità per l’uomo! Le diverse religioni, credenze e tradizioni, tramandate nel corso dei millenni, hanno cercato di immaginare un destino ultraterreno. Ma sulla Terra, invece, cosa resta? Anche scientificamente parlando, si può affermare che c’è vita dopo la morte! La vita in questione però non è la nostra, ma quella di una folta fauna cadaverica. Paura, eh?

Dopo il decesso, il processo di decomposizione inizia subito, in quanto le cellule non ricevono più ossigeno e altre sostanze nutrienti che ne permettono la sopravvivenza. Nmortee consegue un processo chiamato “autolisi”: alcuni enzimi digestivi, prima contenuti nei lisosomi (vescicole cellulari), fuoriescono e determinano la distruzione delle cellule stesse. In breve tempo, i batteri iniziano a degradare i tessuti e avviene la putrefazione. In genere la degradazione dei tessuti molli, all’interno di una bara, avviene in circa dieci anni, lasciando solo lo scheletro. Se il cadavere resta all’aperto, bisogna considerare anche l’azione degli agenti atmosferici, animali selvatici e insetti, che accelerano il processo.

Soffermiamoci sugli insetti ritrovati nei cadaveri: questi sono definiti “operai della morte” e classificati in otto squadre che si susseguono secondo uno schema fisso. Queste squadre appartengono a quattro categorie: necrofagi (quelli che si cibano del cadavere), necrofili (parassiti o predatori dei necrofagi), onnivori (che si nutrono in particolare di tessuti, peli, eccetera), opportunisti (quelli che utilizzano il cadavere come rifugio). La particolare sequenza degli insetti che sopraggiungono e la loro evoluzione, forniscono informazioni, per esempio, per datare la morte e sono studiati dall’entomologia forense, branca della medicina legale. Ecco le squadre e il loro ordine di apparizione:

Blue bottle fly (Calliphora) Portrait, Austin's Ferry, Tasmania, Australia. 3.5:1 magnification.

Prima squadra: è la prima ad arrivare ed è costituita da Calliphora erytrocephala (mosca blu), Calliphora vomitoria e la mosca domestica; depongono le uova sul cadavere subito dopo la morte, le larve compaiono dopo 10 ore circa e dopo 10-20 giorni si formano le pupe.

Seconda squadra: mosche sarcofaga e mosche dei generi Lucilia e Cynomya, che depongono larve nella fase enfisematosa (in cui c’è il rigonfiamento dei tessuti molli) e seguono un ciclo come le precedenti.

Terza squadra: coleotteri e lepidotteri, che intervengono qualche mese dopo la morte.

Quarta squadra: mosca del salame e del formaggio, piccoli coleotteri.

Quinta squadra: ditteri e coleotteri.

Sesta squadra: acaridi.

Settima e ottava squadra: coleotteri, che portano alla scheletrizzazione.

Inoltre sopraggiungono artropodi come ragni e millepiedi e, nei cadaveri esposti a temperature fresche ed umide, si possono rinvenire le muffe.

Per evitare il voltastomaco, puoi sempre pensare che se ci sono loro, non ci sei più tu!

Fonti:

http://www.societaentomologicaitaliana.it/it/pubblicazioni/informatore-del-giovane-entomologo.html

https://www.medicinapertutti.it/argomento/putrefazione/

Immagine:https://www.jjharrison.com.au/