Precedentemente abbiamo spiegato la differenza tra allergia e intolleranza, ora entriamo nel dettaglio delle intolleranze più diffuse nella popolazione e le loro cause.
Cos’è l’intolleranza al lattosio? Perché l’organismo non riesce a metabolizzarlo?
Il lattosio è un disaccaride, cioè uno zucchero composto presente nei latticini e in tutti i suoi derivati, formato da due zuccheri più semplici: il glucosio e il galattosio. Normalmente l’organismo lo metabolizza attraverso la lattasi, un’enzima prodotto da alcuni batteri come lactobacilli e bifidobatteri. La lattasi spezza il legame che unisce il glucosio e il galattosio e ne permette la digestione.
Quando l’enzima è ridotto o assente nell’organismo, questo non riesce a scinderlo e a digerirlo perciò si accumula nell’intestino dove viene fermentato e produce gas, causando l’intolleranza che si manifesta con vari sintomi: crampi addominali, stitichezza, nausea, diarrea, meteorismo, gonfiore, stanchezza o mal di testa. La diagnosi viene effettuata con un test specifico detto H2-Breath Test, conosciuto anche come test del respiro perché dopo aver bevuto una sostanza contenente 20-30 grammi di lattosio il paziente soffierà in una sacca ad intervalli regolari, circa 30 minuti per 3-4 ore, per valutare la presenza di idrogeno (H2). A seconda del risultato si può identificare un’intolleranza lieve o grave, ma per capire se si tratta di una forma congenita o acquisita è necessario il test genetico.
Circa il 50% della popolazione italiana soffre di intolleranza al lattosio, ma anche l’intolleranza al glutine colpisce molte persone aumentando ogni anno.
Cos’è l’intolleranza al glutine? Come si distingue dalla celiachia?
La celiachia e l’intolleranza al glutine sono disturbi associati alla stessa proteina spesso confondibili tra loro, ma in realtà molto diversi. La celiachia infatti è un’infiammazione autoimmune cronica dell’intestino tenue scatenata dall’ingestione del glutine che riduce i villi intestinali; interferisce con l’assorbimento delle sostanze nutritive e può colpire non solo l’intestino, ma anche altri organi. L’intolleranza invece non dipende dall’immunità ma è un fenomeno di ipersensibilità al glutine presente in alcuni cereali come frumento, segale, orzo e farro, dovuto ad un accumulo che si manifesta con sintomi intestinali.
La diagnosi viene svolta per esclusione! Prima si esclude la celiachia tramite analisi del sangue e biopsia effettuata dopo una gastroscopia e in seguito, si procede con una dieta priva di glutine per reintrodurlo dopo un certo periodo di tempo. Se i sintomi ricompaiono dopo averlo reintrodotto ed è stata esclusa la celiachia, si tratta di intolleranza.
Ma attenzione! Non sempre una dieta gluten-free risolve il problema perché a volte non è colpa del glutine ma del fruttano: uno zucchero presente nell’orzo, riso e grano o in alcuni vegetali e legumi, come spiega la nostra divulgatrice Irene in questo articolo. (https://www.noidiminerva.it/celiachia-o-problemi-con-il-fruttosio/)
Fonte
https://www.associazioneaili.it/cosa-e-lintolleranza-al-lattosio/
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