A DANGEROUS FALLACY FOR PUBLIC HEALTH

 

“What do you do with a vaccine if you are healthy? Your immune system is strong and will protect you”

This is one of the arguments often put forward by anti-vaccinationists. The reasoning starts from the fact that a healthy person has a strong immune system that will protect him, and once healed he will have developed a natural immunity to the infection. The latter would therefore make the vaccine useless.

It might seem like a sensible discussion but in reality it is not, and presents several fallacies. Let's take a step back and try to understand why.

Per prima cosa vediamo brevemente e schematicamente come funziona il sistema immunitario. Esso si divide essenzialmente in sistema immunitario innato e sistema immunitario adattativo. Quest’ultimo inoltre prevede due risposte differenti: l’immunità umorale e la cellulo-mediata. L’immunità umorale si sostanzia nella produzione di anticorpi, mentre l’immunità cellulo-mediata consiste nella distruzione delle cellule infette.

Il sistema immunitario innato è formato da cellule come i macrofagi, neutrofili, mastociti e altre. Queste cellule non sono specializzate ma attaccano qualsiasi invasore dovesse minacciare l’organismo, sono presenti dalla nascita in tutti i mammiferi (quindi noi compresi) e rappresentano la prima linea di difesa contro le infezioni.

Come spesso succede l’immunità innata non è sufficiente a sconfiggere definitivamente gli invasori. Ecco che a quel punto si richiede l’intervento del sistema immunitario adattativo. Sul campo di battaglia sono presenti quelle che si chiamano cellule Dendritiche (chiamate così perché hanno delle ciglia che assomigliano appunto ai dendriti, terminazioni che portano i segnali nervosi da un neurone all’altro). Le cellule dendritiche raccolgono dal campo di battaglia gli antigeni, vale a dire le proteine del patogeno che possono essere riconosciute dal sistema immunitario e dare il via così alla controffensiva. Una volta catturato l’antigene iniziano il loro viaggio verso i linfonodi, ove risiedono i linfociti, le armi più potenti del sistema immunitario. Vi sono i linfociti B e i linfociti T. I primi producono anticorpi, mentre i linfociti T stimolano il sistema immunitario e distruggono le cellule infette. Nei linfonodi risiede un gran numero di linfociti, ognuno con recettori di forma differente, e che non verranno attivati fino al momento in cui non avranno incontrato l’antigene.

Quando la cellula dendritica incontra il linfocita giusto, quello cioè con un recettore adeguato all’antigene, esso si attiverà. Il linfocita inizierà a replicarsi e a svolgere le sue funzioni per contrastare l’infezione. Questa risposta è molto potente anche se richiede un certo numero di giorni prima che possa rendersi efficace. Dopo che l’infezione è vinta e la risposta immunitaria si spegne, about 10% of lymphocytes transforms into memory cells. They will patrol the blood and lymphatic system and will be ready to activate immediately if the same pathogen returns. Here we get to the point: the adaptive immune response of an organism that has already encountered the pathogen previously is much faster and more effective thanks to memory cells. Subsequent encounters with the pathogen also further optimize the immune response. Following some infections, you even become immune to the disease, as in the case of measles. A wonder right? Not exactly.

Infections can be very dangerous, lead to serious consequences, even permanent ones, and even death. All this even in an otherwise healthy individual. Ciò che rende fragile un individuo non è solamente l’essere affetto da condizioni pregresse, ma anche il non aver mai incontrato il patogeno. Se un patogeno inoltre dovesse colpire una popolazione che non vi è mai stata esposta potrebbe essere il preludio ad una strage, lo abbiamo visto con il COVID-19 e potremmo fare altri esempi, come le epidemie di morbillo nelle Isole Faroe nel 1946 e nelle Hawaii nel 1948. Sperare di acquisire l’immunità attraverso l’esposizione alla malattia è quindi uno sconsiderato terno al lotto

Come fare allora? L’unico altro modo per istruire il sistema immunitario a riconoscere l’invasore in anticipo, in modo che sia pronto ad affrontarlo nel caso si presenti, è la vaccinazione. I vaccini sono capaci di stimolare una risposta immunitaria, generando così cellule della memoria, senza che l’organismo debba affrontare il patogeno vero e proprio. In pratica è come se si allenasse prima di un incontro sul ring.

Ci sono diverse tecniche in cui si può indurre una risposta: vaccini a virus vivo attenuato, a virus inattivato, con proteine ricombinanti, vaccini coniugati, vaccini a mRNA e DNA, a vettore virale e altri ancora. Ci sono diverse tecniche insomma mediante le quali è possibile produrre un vaccino, ognuna ha i suoi pro e i suoi contro, i vaccini a virus vivo attenuato ad esempio generano un’immunità molto potente, ma sono meno sicuri dei vaccini a virus inattivato. Per avere un chiaro esempio di ciò basta pensare ai vaccini antipolio. The inactivated virus Salk vaccine was safer than Salk, and was very effective against the most serious consequences of the infection, but it was not powerful enough to stop the replication and spread of the virus in the intestine. The latter effect obtained with the Sabin vaccine, more potent in terms of live attenuated virus, but what in 1 case your 700000 could cause the disease, the virus being alive and capable of retro-mutating to its original form. To stop Polio epidemics it was necessary to use the Sabin vaccine.

Despite the differences between one technique and another, all vaccines do the same thing: generate an immune response without the need for the body to face the actual pathogen. Basterà l’antigene (nel caso dei vaccini anticovid esso è rappresentato dalla proteina Spike, la proteina di superficie del virus, che esso usa per infettare le cellule) a scatenare la risposta. Grazie alla vaccinazione si avrà un sistema immunitario pronto come quello di chi ha affrontato il patogeno, ma senza averlo fatto. Senza rischiare così tutti i problemi di salute che l’infezione potrebbe portare come detto sopra. È per questo motivo che le argomentazioni addotte dagli antivaccinisti non reggono, e ciò dipende dal funzionamento stesso del sistema immunitario e dai rischi cui si va incontro nell’affrontare un patogeno con un sistema immunitario naive.

Questo modo di pensare non è certo recente. Ricorderete tutti i morbillo party, gatherings with infected people in which some parents brought their children to catch measles and become immune for the rest of their lives. Measles parties were born out of this distorted way of thinking and were crazy considering how dangerous measles can be, a lethal infection in 1 case your 1000, which can lead to a weakening of the immune system, to pneumonia and even to a reactivation of the virus after years which can cause subacute sclerosing panencephalitis, it causes disability. Although vaccines are not candy, their side effects cannot even remotely compare to the consequences of the actual infection, neither in terms of their frequency nor in terms of their seriousness. Precisely because there is no pathogen put in a position to cause harm.

Vaccines represent the most controlled and safest product ever, as well as the one with the best risk-benefit ratio. According to a study published in The Lancet, l’Expanded Programme on Immunization dell’OMS ha salvato 154 millions of lives in the last 50 years.

Vaccines therefore represent, and by far, the best way to prepare our immune system safely and to make us more resistant to infections.

 

 

 

 

SOURCES:

 

https://www.thelancet.com/journals/lancet/article/PIIS0140-6736(24)00850-X/fulltext

 

https://www.who.int/news-room/spotlight/history-of-vaccination/history-of-measles-vaccination

 

The basics of immunology – Pathophysiology of the immune system.

https://shorturl.at/uodv8

 

https://www.who.int/news-room/spotlight/history-of-vaccination/history-of-polio-vaccination

 

https://www.nature.com/articles/s41577-020-00479-7