Il senso di sazietà induce l’uomo a non mangiare continuamente e pone un freno al suo bisogno, spesso eccessivo, di cibo. La fame e la sazietà influenzano il comportamento alimentare di ciascuno, ma da cosa dipendono esattamente?
La sazietà è un segnale innescato dal cervello quando riceve troppi zuccheri. Infatti, dopo un pasto, quando i livelli di glucosio aumentano momentaneamente, il segnale arriva al nostro cervello, più precisamente agli astrociti, le cellule necessarie al sostegno dei neuroni. Gli astrociti, a questo punto, cambiano forma e si ritraggono attivando alcuni neuroni specifici dell’ipotalamo, una struttura del sistema nervoso centrale situato nella zona centrale ai due emisferi cerebrali, il quale a sua volta manderà altri segnali per promuovere la sensazione di sazietà e dirci “ehi tu, stai scoppiando”.
Al contrario quando abbiamo lo stomaco vuoto viene prodotta grelina, cioè un ormone che manda a sua volta segnali al nostro cervello il quale si attiva alla ricerca di cibo!
Studi fondamentali condotti sui roditori hanno evidenziato chiaramente la plasticità sinaptica nei circuiti neuronali che controllano l’appetito e il metabolismo, ovvero la capacità dei neuroni di modificare le loro connessioni, adattarsi e creare nuovi circuiti. Inoltre dei topi sono stati sottoposti anche ad un’alimentazione ricca di grassi per fare un confronto ed è stato visto che con questo tipo di dieta non si ha lo stesso effetto, cioè non si ha un rimodellamento degli astrociti e non si attivano i neuroni .
Potrebbe quindi una dieta più light, o povera di grassi, favorire la plasticità sinaptica?
Questa ricerca sembra dimostrare che gli astrociti cambino in presenza di variazioni glicemiche, ma servono ancora ulteriori studi per confermarlo. Al momento possiamo ipotizzare che l’alterazione di questo meccanismo regolatorio potrebbe essere alla base dei disordini alimentari e dell’obesità.
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