La durata media dello sbadiglio è di 5-6 secondi. Consiste nell’apertura involontaria della bocca con una lunga e profonda inspirazione attraverso la bocca e il naso, seguita da una lenta espirazione associata ad una sensazione di benessere. Nel genere umano, lo sbadiglio è spesso accompagnato dallo stretching degli arti superiori.

Data l’universalità di questo riflesso quotidiano, potremmo essere indotti a pensare che i meccanismi e le finalità che stanno alla sua base non abbiano più segreti. La verità è che ne abbiamo confidenza da sempre ma lo conosciamo da poco e non del tutto. Partiamo da una domanda banale: perché sbadigliamo?

CONTRO IL SONNO E LA NOIA

L’esperienza ci suggerisce che sonnolenza e noia sono gli stimoli più comuni dello sbadiglio. In certe circostanze la mente deve fare uno sforzo per restare vigile e mantenere il contatto con l’ambiente esterno.

Vari studi hanno individuato un aumento della frequenza cardiaca, rispetto ai valori basali, in corrispondenza al picco dello sbadiglio. Si pensa che lo sbadiglio possa avere, come la caffeina, un ruolo nell’eccitazione cerebrale. I movimenti dello sbadiglio potrebbero stimolare meccanicamente il corpo carotideo determinandone l’eccitazione. Il corpo carotideo è una piccola massa di recettori periferici e cellule di supporto, situata in prossimità della biforcazione delle arterie carotidi comuni. I corpi carotidei sono altamente vascolarizzati e le loro compressioni possono portare al rilascio di ormoni come adenosina e catecolamine, che successivamente mediano la risposta all’eccitazione.

Sbadigliando per noia

VENTILARE IL CERVELLO

Più recente è l’idea che lo sbadiglio possa servire a regolare la temperatura del cervello. Come la ventola del pc abbassa la temperatura del processore, così lo sbadiglio abbasserebbe la temperatura del cervello. Uno studio che avalla questa ipotesi, è stato condotto monitorando continuamente la temperatura cerebrale corticale nei ratti. Così facendo si è notato, che durante i 3 minuti precedenti allo sbadiglio, le temperature corticali erano significativamente aumentate. Dopo la comparsa dello sbadiglio, la temperatura subiva una caduta fino al ritorno ai valori basali nei tre minuti successivi all’atto. Inoltre, studi su modelli sia animali che umani evidenziano, che lo sbadiglio si verifica nei fenomeni anomali di termoregolazione come nel colpo di calore.

Ci sono anche situazioni patologiche come sclerosi multipla, epilessia, emicrania, stress, ansia, trauma cranico, e ictus, nelle quali si sbadiglia eccessivamente con conseguente cessazione temporanea dei sintomi. Questo perché queste condizioni portano ad un aumento della temperatura, che il corpo cerca di correggere transitoriamente attraverso lo sbadiglio.

QUESTIONE DI EMPATIA?

Vi sarà capitato sicuramente di vedere qualcuno rispondere in coro al vostro sbadiglio! Non è un abbaglio e neanche una coincidenza, gli sbadigli sono davvero contagiosi! Raccogliendo dati clinici, psicologici e neurologici, alcuni studiosi sostengono che la suscettibilità allo sbadiglio contagioso, negli esseri umani, si correla con le abilità empatiche. Millen e Anderson, sulla base di documentate osservazioni, hanno scritto che neonati e bambini in età prescolare appaiono in gran parte immuni dallo sbadiglio contagioso. Quest’ultimo può essere indotto nei bambini solo dopo i 4-5 anni, poiché prima di questa età, i meccanismi neurali necessari per comprendere lo stato mentale degli altri individui sono ancora in fase di sviluppo. L’ipotesi dell’empatia è anche confermata da prove, che indicano una riduzione di suscettibilità allo sbadiglio contagioso, nei pazienti che soffrono di disturbi che influenzano la capacità di interazione sociale. Sono stati presi ad esempio in considerazione pazienti schizofrenici e persone presentanti uno spettro autistico. I neuroni specchio sono le strutture individuate per le capacità di comprensione e immedesimazione che sono alla base del processo empatico. È grazie all’attivazione di questi neuroni, tramite stimoli visivi e/o uditivi, che lo sbadiglio viene inconsapevolmente imitato.

RIFLESSO DI DIFESA DELL’ORECCHIO

Diverse osservazioni hanno portato all’idea che lo sbadiglio possa servire come un “riflesso di difesa” dell’orecchio, che viene attivato da rapidi cambiamenti di altitudine o da altre condizioni che portano ad intrappolare aria nell’orecchio medio. In queste circostanze lo sbadiglio potrebbe essere utile per equalizzare la pressione dell’aria nell’orecchio medio con la pressione dell’aria all’esterno. Ciò avviene attraverso l’apertura delle tube di Eustachio, condotto che collega l’orecchio medio con la parte superiore della faringe. Le pareti di questo condotto sono normalmente accostate fra loro e l’aria entra all’interno solo quando si discostano. Il muscolo tensore del timpano e i muscoli stapediali, intervengono nell’apertura e nella chiusura delle tube di Eustachio e sono sollecitati anche dall’atto dello sbadiglio.

Tuttavia, poiché le tube di Eustachio possono essere aperte anche con la deglutizione, la regolazione della pressione dell’orecchio non è stata individuata come funzione principale dello sbadiglio.

CATTURARE OSSIGENO

L’ipotesi più quotata negli ultimi secoli, riconosceva allo sbadiglio la capacità di innescare l’ossigenazione del cervello quando i livelli di ossigeno diminuivano e la concentrazione di anidride carbonica aumentava. Questa convinzione è stata scartata in seguito ai risultati di uno studio che monitorava la frequenza degli sbadigli in soggetti che respiravano miscele d’aria contenenti più CO2 del normale o O2 puro. Non è stato trovato nessun cambio di frequenza!

COMUNICAZIONE NON VERBALE

Le moderne teorie sostengono che lo sbadiglio è un atto di comunicazione non verbale. All’interno di un gruppo, sbadigliando si possono inviare messaggi diversi agli altri membri. L’entità del messaggio può variare a seconda delle situazioni e anche delle specie. Sbadigliando si può comunicare stanchezza, noia, fame, digestione difficile e anche attrazione sessuale.

La comunità scientifica non è ancora arrivata ad una teoria sullo sbadiglio che metta tutti d’accordo. È sempre sbalorditivo scoprire come in fisiologia niente sia banale, neanche uno sbadiglio!

Siete arrivati a leggere fin qui? Bene, speriamo di non avervi annoiati troppo, in caso contrario siete autorizzati a liberare uno sbadiglio rigenerante!

Fonti:

https://www.lescienze.it/news/2014/03/24/news/sbadiglio_contagioso_chiave_empatia-2065562/

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3678674/