Uno degli aspetti che più ci manca in questa quarantena è sicuramente quello sociale. Le videochiamate sopperiscono in parte a questa mancanza, ma la presenza e il contatto fisico sono fondamentali. Ad esempio per chi, come me, è stato due settimane in auto-isolamento, in quanto rientrante dall’estero, lo stupore per la tridimensionalità dei propri cari è sicuramente stato impressionante.
Una magra consolazione è che, oltre ai nostri eventuali famigliari, compagni e animali domestici, in casa non siamo mai soli. Ci sono tante bestioline! Molti di voi probabilmente preferirebbero la solitudine alle suddette. Purtroppo però bisogna essere realisti e imparare ad accontentarsi.
Cerchiamo dunque di conoscere un paio di coinquilini per apprezzarli (o forse no) meglio.
Iniziamo con il pesciolino d’argento (Lepisma saccharina), insetto appartenente all’ordine Tysanura. Viene volgarmente chiamato in questo modo perché il corpo assume un colore metallico derivante da scaglie argentee che si formano dopo la terza muta. È un insetto lucifugo (è attivo in assenza di luce) e sinantropico (adatto alla sopravvivenza in ambienti alterati dall’uomo, come gli edifici).
Una caratteristica che non lo rende apprezzabile è la sua alimentazione, che si può ricondurre al suo nome scientifico “saccharina”. Il suo cibo preferito, sono sostanze che contengono amido e polisaccaridi, per questo motivo si può nutrire di legature di libri, foto, francobolli. Infatti possono provocare danni considerevoli al patrimonio librario e ai documenti cartacei in generale. Negli edifici, i pesciolini d’argento sopravvivono solo in presenza di umidità e di fessure in cui nascondersi; quindi è buona pratica eliminarle in caso di infestazione.
Ma ecco che in nostro soccorso giunge un secondo coinquilino: la scutigera (Scutigera coleoptrata).
Si tratta di un artropode, originario del bacino mediterraneo, che si è diffuso con successo anche in altre parti del mondo (es. Asia e Nord America) essendo a sua volta sinantropico. Ok, esteticamente è meno accattivante del seppur poco accattivante (sicuramente per molti di voi) pesciolino d’argento. Ha tante zampe lunghe, è scattante, ha pure una faccia cattiva e non è manco argentata. Però è un eccezionale predatore. Non di esseri umani.
In particolare, è insettivora e si pappa volentieri ragni, scarafaggi, i suddetti pesciolini d’argento e (udite, udite) le cimici. Ripeto in maiuscolo: SI PAPPA LE CIMICI. Per me questa, a livello popolare, è già un’ottima motivazione per evitare di appiccare un incendio in casa quando la vedrete. Inoltre, essendo una degustatrice di pesciolini d’argento, tutelerà il vostro patrimonio librario. È nociva per l’essere umano? No. È velenosa? Sì, ma ma non è un animale aggressivo nei nostri confronti e usa le sue armi solo se in pericolo di vita. Inoltre, il veleno avrà su di voi l’effetto della puntura di un ape, nulla di più.
Insomma, in un modo o nell’altro, non siamo mai soli. Ci sono migliaia di esserini molto fieri delle nostre mura domestiche. E ricordate: proteggete i libri dai pesciolini d’argento e tifate scutigera!
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